Secondo giorno
La sveglia è stata alle 6.00 quando hanno aperto il cancello e tutte le persone in attesa di entrare per ricevere cure consultazioni od effettuare esami sono entrate in massa urlando e mi hanno fatto
sobbalzare sul letto non sapendo cosa stesse succedendo. Vivendo qui la paura del terremoto ci viene passata quotidianamente da tutte le persone che non vogliono più dormire dentro ma preferiscono la calura di una tenda ad un tetto di cemento sulla testa, come molti pz e anche i seminaristi. A questo si aggiunge Almu che appena prima di coricarci mi chiede cosa fare in caso di terremoto...metterci sotto il letto??
La sveglia è puntata alle 6.30, la colazione è alle 7 e alle 8 si inizia il giro visite con l'ortopedico del foyer e Antonio il nostro ortopedico. Vediamo circa 15 Pz ricoverati, tra cui piaghe da decubito in cui entra un pugno, fissatori esterni posizionati dagli americani (cani) senza aver riallineato le fratture o avendo fissato delle rotazioni nell'osso trattato non più modificabili che poi se ne sono andati senza aver lasciato indicazioni. La mattinata è terminata con i Pz ambulatoriali che sono stati visitati, a cui abbiamo tolto dei gessi o che sono stati mandati a fare delle rx. Molti bambini con fratture dal 12 gennaio. Qui nessuno pronuncia mai la parola terremoto. Si parla e ci si riferisce solamente al 12 gennaio. Sembra che la parola abbia un potere evocatorio troppo forte e nessuno la pronuncia. Le fratture sono state causate dal 12 gennaio qui.
Lara e Almu
Terzo giorno
Oggi abbiamo iniziato a seguire i fisioterapisti, sono 4, 2 lavorano in ambulatorio, uno segue i bambini ricoverati tre giorni la settimana e gli altri tre giorni va al foyer Betlemme, la quarta fisioterapista segue altri ricoverati adulti che sono nelle tende. Noi abbiamo seguito quello che lavora con i bambini. Abbiamo visto 7 piccoli pazienti, tutti qui tranne uno a causa del 12 gennaio. Jean, 8 anni, frattura
aperta di clavicola e frattura di femore, l'arto inf sx gli è rimasto più corto ma dato che è piccolo andrà a posto da solo, l'arto sup sx è da riabilitare, ha un'escursione articolare ridotta ma andrà a posto.
Redson, 10 aa, frattura del ginocchio, operato ma con frammenti ossei in giro per l'articolazione. Ginocchio edematoso e dolente bloccato in semiflessione. Sarebbe da operare ma qui non c'è la brillanza, un macchinario che permetterebbe di togliere i pezzettini senza aprirlo.
Reginal, 12 aa, frattura di femore con fissatore esterno, che era da togliere ieri!
Bernardo, 6 aa, ernia ombelicale, operato e non fasciato per cui con l'addome espanso e la deambulazione di una donna incinta! È un bambino simpaticissimo e la mamma gli fa le trecce! Soprannominato Lillo dai volontari della Misericordia perchè sempre in giro senza mutande cioè
con il lillo all'aria!
Blemine, 12 aa, frattura ginocchio dx trattata con due chiodi che le escono fuori dal ginocchio, (da togliere ieri)e probabile lesione del nervo popliteo esterno che non le permette alcun movimento della caviglia ne del piede, che risulta oltretutto edematoso e con un'iperestesia che non permette la mobilizzazione se non con una sofferenza enorme.
Jamile, 12 aa, le è caduto il soffitto addosso, frattura cranio bacino e vertebre dorso-lombari. Operata con una fissazione da D11 a L4 (6x2 chiodi e due sbarre di ferro che tengono 6 vertebre). Paraplegica e incontinente. Ha un movimento residuo all'AI dx. Oggi facendola piangere per il dolore ma necessariamente l'abbiamo messa seduta. La sedia a rotelle è da adulto per cui la seduta troppo lunga e larga, i braccioli troppo alti, ecc. È una bambina bellissima, piange senza urlare e non si lamenta mai.
Wisline, 12 aa, frattura di femore sx su AI amputato 15 cm sotto il ginocchio, ferita alla spalla Dx non medicata, denutrita, per questo senza forza. Ha perso tutta la famiglia il 12 gennaio. È qui all'ospedale sola. Non ha parlato per settimane ci hanno detto, ora un pochino parla ma sorride raramente. Mangia pochissimo. La frattura non è stata riallineata, secondo noi non è consolidata, l'ortopedico dice di si e che vedrà quando glielo toglierà.
Emanuelle, il fisio che abbiamo seguito oggi è molto bravo e gentile, non preparato in tutto ma compensa le carenze concettuali con la volontà. Casa sua non è crollata ma lui per la paura dorme ancora all'aperto.
Il pomeriggio abbiamo diretto i lavori di riallestimento dell'ambulatorio di fisioterapia in una mega tenda esterna aiutando a spostare tutti i macchinari e decidendo dove posizionarli. La sala svuotata servirà per mettere dei letti per i degenti, quelli che ora sono fuori nelle tende, in previsione della stagione delle piogge che sta arrivando.A fine giornata ci è arrivata l'ottima notizia che la nostra equipe
Luca anestesista e Antonio il chirurgo ortopedico domani leveranno i fissatori a tutti i bimbi a cui stavano tardando a toglierli e noi assisteremo agli interventi. Domani inaugurazione della fisioterapia ricollocata!
Lara e Almu
Quarto giorno
Oggi siamo state nel nuovo ambulatorio allestito in una mega struttura a tenda di 150 metri quadri, apribile su tutti i lati..peccato che ci fosse un vento mai visto ad Haiti per cui abbiamo dovuto tenere tutto chiuso, il caldo era infernale e alcuni Pz sono svenuti!
Le patologie maggiori sono emiparesi da ictus, portati da ipertensione spesso non tenuta sotto controllo per il costo dei medicinali. Un Pz interessante è stato Richard, 25 anni, proietttile entrato nella parte destra del torace, finito a livello dell'addome, operato 3 volte per rimuoverlo e mai trovato, perciò ha ancora il proiettile non si sa bene dove, una cicatrice adesa e retratta che gli attraversa tutto l'addome e una paralisi all'arto inferiore sinistro da probabile lesione nervosa data dalla fine corsa del proiettile.
Qui dalle 22 alle 5 c'è il coprifuoco, e padre Gianfranco ci ha detto che le sparatorie e i sequestri di persone sono settimanali. Se si esce in macchina ci si chiude dentro e non si può mai uscire senza
accompagnatore.
A metà mattinata siamo andate ad assistere ad uno dei 3 interventi che Antonio Luca e Marco hanno eseguito oggi di rimozione di fissatori esterni ai bimbi che vi dicevamo ieri. È stato divertente vederli uscire nella fase di risveglio deliranti per l'anestetico! Un bambino diceva a tutti "ciao miss" e un'altra cantava e batteva le mani! Alle 12 viene Anita la coordinatrice del Saint Camille, una signora
irlandese a dirci che se avevamo finito potevamo andare con lei al Saint Damien, l'ospedale pediatrico della fondazione Rava, ad accompagnare una bambina con un blocco intestinale da operare e nel
mentre a visitare il reparto di riabilitazione. Per la prima volta da quando siamo qui siamo finalmente siamo uscite dalle mura del Foyer! Ci sentivamo già quasi come dentro al Grande Fratello! Viaggio sul
cassone del pick up, sole da ustione e vento caldo. Al saint Damien abbiamo lasciato la piccola e siamo andati accanto, al Saint Germain, l'ospedale per i bambini neurologici o sindromici e/o abbandonati dai
genitori. Agghiacciante. Stanzette stipate di lettini con le sbarre con dentro anche 3 bambini insieme, tutti o tetraparetici o sindromici o ritardati mentali. Stanze e stanze così, dai più piccolini ai più
grandi. Nell'ultima stanza una bimba sdraiata a terra, altri vaganti e semi- urlanti e una bimba cieca che continuava a sbattere la testa contro la sbarra di ferro del letto e le assistenti non facevano nulla. Stanza affianco due volontari di Pordenone tecnici ortopedici che stavano confezionando protesi per i bambini amputati. Con i magazzini pieni di piedi n 42 che devono quindi ritagliare e rimpicciolire e carenti degli altri materiali, utilizzando quindi fil di ferro e quello che trovano.
Il tour è finito da un panettiere italiano anche lui volontario della fondazione Rava che ci ha regalato la farina e il lievito per fare la pizza domani sera! Abbiamo fatto una foto con lui e una teglia di
pizza che aveva preparato per qualcuno che gli ha portato il pomodoro e il formaggio qui pressocchè introvabili.
Il pomeriggio abbiamo trattato i bambini a cui hanno tolto il fissatore la mattina e tutti gli altri conosciuti ieri. Appena ci vedono i bambini iniziano a dire "terapie terapie" e vogliono che gli
facciamo la riabilitazione, anche se dolorosa..incredibile.
La giornata è finita guardando l'elicottero che atterrava nel campo da calcio per riportare 3 Pz evaquati il mattino per essere trasportati sulla nave italiana militare ospedalizzata Cavour per effettuare degli
interventi chirurgici qui non possibili.
Cena, 2 chiacchere e alle 22.30 a dormire morti dalla stanchezza e dal caldo.
Lara e Almu