20 marzo, dodicesimo giorno Haiti
 
Stamattina appena dopo colazione siamo andate in magazzino con Piero a cercare le bende..ce n'erano di ogni tipo forma e misura ma naturalmente non quelle che servono a noi per fasciare e dare forma ai monconi, o erano troppo elastiche o troppo poco, o troppo strette o troppo larghe..alla fine abbiamo preso quelle troppo larghe e con un bisturi ci siamo messe a tagliarle della misura utile..naturalmente si sfilacciavano tutte ai lati..
Abbiamo fasciato Roody, moncone di coscia e di avambraccio, difficilissimo perche' con la parte sotto il gomito veramente corta e per lasciargli l'articolarita' la fasciatura non puo essere fatta troppo alta, volevamo fasciare Ismana, 29 anni, moncone di coscia molto corto e sformato ma aveva ancora la cicatrice in due punti aperta e la ferita da medicare, abbiamo quindi chiamato l'infermiera per farle togliere 3 punti della sutura rimasti e farla medicare. Come sempre abbiamo trattato Editson, Michelleange, 21 anni frattura di bacino, un signore anziano con una ferita alla caviglia fasciata, quindi non ben identificata che ci ha fatto impazzire per fargli capire la rieducazione al passo corretta, una tonnellata di donna con frattura di femore, Camelo, 12 anni diplegico che ama troppo i massaggi alle gambe e mi ha convinto a farglieli, e tanti tanti altri!
Dopo pranzo siamo andate con Michelangelo a vedere Steven, il bambino operato di ascesso al ginocchio qualche giorno fa e con doccia gessata in estensione di ginocchio..peccato che la doccia si sia rotta e lui piegava tranquillamente il ginocchio a 90'...abbiamo quindi chiesto il parere di Antonio e siamo andati a togliergli il gesso e medicarlo..un nuovo pz per il pomeriggio!
Sempre con Michelangelo siamo andati a vedere il bambino con presunta paralisi flaccida e un altro arrivato pochi giorni fa sempre da medici senza frontiere. Del primo abbiamo presunto una possibile malattia metabolica, Michelangelo domattina chiedera' al pediatra l'esame degli elettroliti, il secondo ha sicuramente una qualche strana sindrome, ha avuto una crisi epilettica all'eta' di due mesi, ha sei dita per mano anche se l'ultimo e' un pezzetto di carne con unghia appeso da un filo di pelle, strabico, posizione abatraciana, (a rana), nessun controllo del capo, babinski positivo ad entrambi i piedi..vedremo domani anche per lui il pediatra.
 
Il pomeriggio tutti i bambini in palestra...il caos!
tutti quelli non in trattamento sul momento si sono messi a tirarsi addosso delle palline morbide che gli abbiamo dato insieme ad altri giochi e hanno fatto un delirio pazzesco! nel mentre uno per uno li prendevamo per mobilizzarli e per fargli fare qualche esercizio e poi tapis roullant cyclette e step! Reginald che ogni tot inizia a dire forte "pot" e tutti gia' sanno che gli devono portare in fretta la sua bottiglietta nella quale fa la pipi' dato che non riesce a trattenerla. Blemine che quando cerchiamo di metterle un tutore per la sua insufficiente dorsiflessione e le chiediamo di portare un paio di scarpe chiuse ci dice che sono rimaste tutte a casa e la casa e' crollata e non ha i soldi per comprarne un altro paio. Editson che non vuole piu fare la mobilizzazione fino a lunedi perche gli fa male il ginocchio ma vuole la caramella come tutti gli altri (lui pero' ne ha 20 di anni!), Jamile che ad un certo punto va via e torna tutta soddisfatta e dice apertamente che ha fatto TA-TA (cacca) e quindi e' andata a lavarsi (e' paraparetica e incontinente, 12 anni), (ieri Almu le ha fatto un massaggio alla pancia per stimolarla), dopo mobilizzazione ed esercizi la mettiamo seduta e giochiamo a palla per esercitare il controllo del tronco, Jeff ,4 anni,che usa il tapis roullant come il nastro del supermercato con le sue ciabatte mentre gli altri ci camminano sopra, Redson e Steven uno col ginocchio bloccato in estensione da una doccia gessata e l'altro ancora fasciato giocano a pallone correndo per la palestra..i bambini sono ovunque meravigliosi!
Dopo cena Padre Gianfranco e Padre Crescenzo ci dicono che ci hanno organizzato una gita al mare per domani..che contentezza! sempre qui rinchiusi a volte e' un po dura..per fortuna loro sono dei santi! Hanno capito da alcune nostre richieste e discorsi che ci tenevamo ad uscire ed hanno chiesto a un seminarista di accompagnarci! Aleeee!!!
 
Lara e Almu

22 marzo, quattordicesimo giorno Haiti

Questa mattina ci siamo svegliate presto per fare l'ultima colazione con Marco, Luca e Antonio che avrebbero iniziato alle 8 il viaggio per tornare in Italia. Durante la colazione Anita ci chiede se possiamo accompagnarla con dei pazienti sulla nave Cavour. Noi con Michelangelo, Anita e il dottor Philippe partiamo con una macchina e un'ambulanza per trasportare 4 Pz, 2 ictus e un bambino con diagnosi incerta che devono effettuare una TAC, e una politraumatizzata con frattura di polso, tibia, perone e varie vertebre dorsali e lombari a cui fare una radiografia al polso per decidere quale intervento fare per riallineare la frattura consolidata ma non ridotta. Andiamo sino al campo militare italiano allestito di fianco all'ospedale Saint Damien, dove molto gentilmente i ragazzi ci offrono il caffè e ci regalano guanti sterili e garze in quanto la loro missione è finita e domani arriverà Bertolaso per dichiararlo ufficialmente. Viene a prenderci un
elicottero militare, e muniti di cuffie antirumore e giubbotto di salvataggio ci porta sulla nave al largo di Port Au Prince.
Una volta li,scendiamo nella parte ospedaliera della nave ed i pazienti eseguono gli esami.La tac di un ictus evidenzia una vasta area di lesione, l'altra praticamente nulla; quella del bambino invece,presenta delle calcificazioni a livello dei nuclei della base. Tramite videoconferenza con l'ospedale militare di Roma, si inviano le varie informazioni sui pazienti per ulteriori pareri. L'intervento al polso viene discusso tra l'ortopedico italiano e il dott. Philippe, l'ortopedico haitiano del Foyer S. Camille.
I militari italiani ci accompagnano a visitare la nave: l'ospedale con sale operatorie, l'unità di terapia intensiva, camera iperbarica e le sale di radiodiagnostica; risaliamo per vedere le camere degli ufficiali e ci portano nel quadrato degli ufficiali per il pranzo. dopo, caffè espresso al bar nel salotto. Si continua con il giro del hangar, coi mezzi di terra in rientro, sui vari "terrazzini" e, finalmente, sulla pista di decollo. Ampie discussioni sulla cultura haitiana e si riparte verso il S.Damien. I militari italiani sono stati gentilissimi, molto ospitali e ci hanno trattato meravigliosamente!!!
L'ambulanza riparte con una paziente in meno, dimenticata in barella tra le mani dei militari. Per fortuna Michelangelo si rende conto in tempo e tornano a recuperarla. All'uscita, una guardia al cellurare si dimentica del cancello, che sbatte contro la portiera della macchina guidata da Piero. Portiera rotta e Piero furibondo rischia la vita tra lo sguardo terrorizzato di Anita e il mitra del guardiano...che giornata intensa!!
Almu , Michelangelo e Lara