Un grosso ciao dal caldo e incasinato Senegal!!
Dato il successo dell'anno scorso, anche questa volta pensavo di annoiarti con la cronaca di cosa si combina da queste parti... va da se che se ti stufi basta dirmelo e faccio finta di non conoscerti più .
Questa volta sono in Senegal, a Malika, sobborgo di Pikine e non più da solo, ma cona bella banda di squinternati quasi come me...

13 ottobre: 1^ giorno in Senegal
Ebbene sì... eccoci di nuovo in Africa. Sono arrivato ieri sera, dopo un viaggio senza infamia e senza lode, un po' più lungo del dovuto grazie allo sciopero in Francia (non avrei mai immaginato che senza controllori di volo francesi il viaggio Milano-Madrid diventasse Milano-Roma-Tunisi-Ibiza-Madrid). L'unica cosa veramente notevole è che mentre ero a Madrid mi ha telefonato Paolo dal Sermig, e se non è un segno questo!! Sono arrivati tutti i bagagli e considerando lo scorso anno non è poco!!
Dakar non è proprio Ouagadougou... un ingorgo unico, con una puzza di gas di scarico indescrivibile, gente ovunque, camion dappertutto, insomma un casino! Ci abbiamo messo un po' ad arrivare a casa Renken, dove dormiamo qui a Malika. Posto carino, caldo porco, umidissimo perché ieri è venuto giù un nubifragio spettacolare e sembra di essere più in Cambogia che non in Senegal (anche se là non sono mai andato), si sente continuamente un rumore di fondo tipo l'inizio del rombo del tuono, solo che poi non arriva il tuono, e ci ho messo un po' per capire che alla fine era l'oceano che è qui a 30 metri dalla casa...
Ieri sera cena dal piatto comune al centro della tavola, il tempo di sparare qualche fesseria, per collaudare il mio francese notevolmente migliorato (il che mi fa preoccupare per come parlassi l'anno scorso) e poi nanna... Sarà ma sono stanco morto, non penso che capiterà di nuovo che non faccio vacanze per tutto questo tempo, e poi non è stato un anno proprio riposante.
Stamattina sveglia alle 6, perché alle 7 eravamo su uno di quei strani pulmini tutti colorati e pieni di scritte in arabo che sono il mezzo di trasporto più comune di qui, partiti per l'ospedale di Pikine. Girare per queste strade di giorno non ha migliorato di molto l'impressione di ieri sera. Non so ancora quale sia il motivo, ma in Burkina non avevano veramente nulla, vivevano in capanne di fango, non avevano né elettricità né acqua corrente, ma non ne ho mai visto uno triste, preoccupato, né soprattutto arrabbiato. Qui negli occhi alla fine leggo sempre un velo di tristezza, sarà un'impressione, ma tant'è. Qui ci sono case in muratura, l'elettricità praticamente ovunque, ma il progresso sembra aver portato qui soprattutto gli aspetti più negativi: inquinamento,traffico, quel modo di vivere occidentale che proprio era l'ultima cosa di cui l'Africa aveva bisogno. Soprattutto in Burkina facevi fatica ad andare avanti per tutta la gente che ti salutava, che chiedeva come stavi tu e tutta la tua famiglia (anche se non a conosceva neppure!!), qua non ti caga nessuno, anzi, sembra quasi che ti guardano un po' male. A peggiorare la situazione sul pulmino avevamo a tutto volume una radio che trasmetteva una sorta di lamenti che probabilmente sono una qualche preghiera islamica. Nulla in contrario con l'Islam, ma già dopo dieci minuti stava venendo in mente di cominciare una crociata...
Siamo alla fine arrivati in ospedale. Non che io abbia tutta questa esperienza di ospedali, ma questo è fantastico! Fosse un po' più alto direi di essere al CTO! C'è persino la terapia intensiva! Sicuramente non gli mancano né le infrastrutture, né i materiali, per il resto “c'est le medecine tropicale” come diceva il buon professor Somè di Nanoro. Il pronto soccorso ha tre stanze con 2-3 letti, i pazienti hanno la loro terapia con i parametri segnati su un foglio attaccato alla parete. Il medico di stamattina, che mi sta già simpatico, mi ha spiegato che questo è il periodo della malaria, e infatti praticamente tutti i pazienti hanno la malaria, anche grave! Mi hanno appioppato una ragazzina e così ho fatto l'infermiere, prendendo parametri e preparando l'infusione di chinino. In compenso sono arrivati un po' di pazienti interessanti, la migliore una ragazzina portata dai pompieri di qua per un incidente stradale. Piena crisi epilettica, erano tutti impegnati a suturare le ferite che aveva sulla fronte... praticamente sull'ABCDE, cominciano dalla Z. Bella storia!
Oggi pomeriggio nanna e poi spiaggia.. che figata le onde dell'oceano e giocare con i ragazzi della casa. Ora mega-riunione sul terrazzo della casa, per cui è meglio che la pianti qui e che ascolti un po'.


È mezzanotte, le due in Italia. Si va a nanna... domani sveglia alle 7, poi ospedale. È veramente bello mangiare tutti da un piatto comune, forse si perde un po' in igiene, ma si guadagna in compagnia! Spettacolo non da poco anche la stellata dal terrazzo della casa, con rumore dell'oceano in sottofondo e qualche stella cadente qua e là, chissà se i desideri poi si avverano sul serio. Sarei andato a letto anche un po' prima, ma scesi dal terrazzo Ismael ci ha offerto il te. Un po' complicato da preparare, dolcissimo, ma sicuramente speciale. Se riesco a migliorare un po' col francese, vedo di farmi spiegare come lo fa e il significato dei vari passaggi, sembra tenerci molto e in effetti affascinano veramente.


14 ottobre: 2^ giorno in Senegal
stamattina la giornata è cominciata già in salita... tutta la notte ha fatto un caldo impossibile, tanto che mi giravo più per asciugare il sudore e per una cottura più uniforme che per dormire meglio. Verso le 6 poi mi è piombato sulla testa una cosa viva, identificata poco dopo con un malefico scarafaggio lungo 5-6 cm che aveva deciso di usare la zanzariera del mio letto come palestra, ho provato a farlo fuori con scarsi risultati e sono poi ricorso alla guerra chimica: con lo spray non si è mosso più fino alle 7, quando è suonata la sveglia, l'ho recuperato poco fa (abbiamo finito il pranzo da almeno 2 h...) e l'ho definitivamente spedito nelle praterie celesti, sperando che serva di monito anche per i suoi parenti.
A parte il problema degli scarafaggi procede tutto abbastanza bene. Stamattina siamo andati in ospedale con un ragazzo di qua che ha un'osteomielite della gamba che secerne pus in quantità e anche un odore assolutamente invitante. Già ieri sera l'abbiamo medicato alla belle e meglio, col risultato che stamattina puzzava un po' più di ieri... all'ospedale di Pikine ci hanno detto che non potevano farci granché e che l'avremmo dovuto portare al CTO di Dakar. Ebbene sì.... c'è un CTO anche a Dakar, non penso un grattacielo, ma c'è un CTO senegalese... bestiale!! Il viaggio per arrivare all'ospedale diventa veramente pesante... aria mefitica, traffico ovunque, rasette tra pulmini da veri artisti del volante e attraversamenti di pozzanghere che normalmente avrei pensato si potessero fare solo in traghetto.
Il rapporto con gli infermieri e il personale del pronto soccorso non è proprio dei migliori, tanto che praticamente ci pigliano per il culo, che va sempre bene, ma dopo che ci impegni le ferie e ti sbatti per qualche migliaia di chilometri da casa tua può anche dare un po' di fastidio. Io sto diventando abilissimo nel piegare le garze: l'importante è tornare a casa un po' più ricchi di come si è partiti! D'altronde quello che mi hanno detto essere il primario del pronto soccorso oggi ha messo a posto il magazzino: praticamente sono quasi all'apice della carriera. Anche l'altro progetto qui a Malika sta prendendo una piega un po' diversa da quello che ci si aspettava, che vedo che crea un po' di tensione negli altri che sanno bene cosa aspettarsi. Io vivo un po' nel mio mondo un po' idiota e quindi non mi tocca tanto, secondo me risolviamo tutto stasera con una buona birra... Mi lascia sempre un po' così vedere gli altri preoccupati e non condividere la cosa: ho la netta sensazione di perdermi sempre un pezzo, ma ormai ci sono abbastanza abituato.
In ospedale ci sono una serie di figuri che stiamo cominciando ad identificare con i loro alter ego del CTO: c'è Pino delle camere mortuarie, che praticamente lavora più di tutti gli altri e alla fine vediamo sempre in giro anche con qualche vivo, quindi è probabile che non si occupi solo dei morti. C'è poi il traumatologo di guardia, l'Aloj della situazione, che avrà circa 60 anni, gira con un camice bianco e peri resto pantaloni e camicia bianca da buon musulmano con tanto di babbucce bianche e scodellino bianco in testa. Interpreta le radiografie e confeziona gessi, quindi praticamente per noi ormai è diventato Teo (per chi non è del CTO è l'infermiere che fino a poco tempo fa lavorava nel DEA piccoli traumi ed è il mago del bendaggio). Piano piano scopriremo anche altri personaggi nascosti qua e là...
Fuori c'è un sole che spacca le pietre e fa un caldo porco, ma c'è anche un venticello proprio fantastico, che spero che continui anche stasera e possa rinfrescare un po' la situazione, se no mi sa tanto che mi sciolgo del tutto!


Oggi pomeriggio siamo andati ad un mercato qua vicino (veramente in questo caso vicino è un po' relativo). Per arrivarci abbiamo fatto un pezzetto a piedi dalla casa e siamo arrivati sulla strada, dove abbiamo preso uno dei pulmini colorati strascassati, strapieni e pieni di scritte in arabo che qualche giorno fa non avrei mai pensato di usare... e invece eccoci qua. Viaggetto nel traffico puzzolente di queste parti e arrivo al mercato per cercare di comprare delle stoffe per farsi fare un vestito da un sarto di qua, mercato carino, incasinato il giusto, con tutta una serie di negozietti disseminati tra viuzze strette e ancora semi-invase dall'acqua dei temporali dei giorni scorsi. Al mercato c'eravamo quasi tutti, il che vuol dire un battaglione di una decina di cristiani (è proprio il caso di dirlo, perché gli altri sono musulmani...) peccato che non avevamo avvisato Cristian, il capo della missione, che lievemente preso dal panico a momenti attivava anche la Delta Force per recuperarci... risultato della questione: telefonata stile “Ma dove c@##o siete?!!”, corsa a casa, cazziatone e così via...
Per distendere il clima, stasera missione al bar per comprare birre e bibite e così distendere con un po' di sano alcool l'atmosfera un po' tesa. Miracoli della birra...


15 ottobre: 3^ giorno in Senegal
Cacchio che caldo, anche stanotte... vabbè... dovrò abituarmi...
Oggi grande lezione sull'importanza di nostra sorella acqua. Con la scusa del caldo mi sono alzato alle 7 ed è stata la mia fortuna: ho fatto l'ultima doccia della mattina con un filino d'acqua. Poi fine della fiera e siccità completa!! Momenti di panico e paura... finché le cose non mancano, è difficile rendersi conto di quanto siano importanti!! Per fortuna l'acqua è poi tornata verso l'ora di pranzo, meno male, anche perchè le lezioni sono sì importanti, ma come metodo didattico mi sembrava un po' rude: se può servire, abbiamo capito! Ora l'acqua non toglietecela più... Grazie!
Stamattina giornata di preparazione del corso che andremo a fare all'ospedale di Pikine domani (che genera non poche ansie nel mio gruppetto di lavoro...). Caldo porco, ma finalmente un po' di riposo, almeno per me, mentre Maria Cristina e le altre hanno lavorato comunque un sacco... meno male che ci sono loro!!
Dopo mangiato, bucato e barba... cose di poco conto, se non fosse che sciacquando la roba mi aspettavo che l'acqua prima o poi diventasse bianca, poi ho capito che non usciva bianca nemmeno dal rubinetto e quindi potevo smettere di sciacquare... per la barba è già un'impresa in Italia, qui è ancora meglio: non c'è uno specchio e bisogna farla davanti alla finestra della stanza, che sul corridoio è a specchio e dentro fumè.
Ora corsa all'internet point...


Un abraccio grosso!!

Che bello... Internet aiuta a sentirsi più vicini!!