Marco ci scrive:

oggi finisce la terza settimana del mio soggiorno qui in Burkina Faso...è tempo di un primo bilancio!L'Africa è sempre affascinante e misteriosa, piena di piccoli mondi diversi tra loro: si passa dal traffico caotico delle grandi città, dove l'odore di gasolio è forte e convivono ricchezza e degrado, si attraversano piste sterrate, che la notte diventano di un buio quasi accecante, pieno, che in Italia non siamo abituati a sperimentare, e si arriva al villaggio. Anche Nanoro, nonostante sia grosso, ha le sue piccole stradine sterrate, con chioschi e banchetti in cui è possibile comprare di tutto, odori sempre diversi e a volte forti... la vita sembra scorrere più lenta, calma... La chiesa - sempre l'edificio più bello - e poi l'ospedale.Il St. Camille è grosso, i suoi padiglioni si estendono per un grosso spazio nel paese, e ci sono zone che ancora non ho visitato!Le sale operatorie sono 2, con un blocco operatorio nuovo, molto bello. Sono presenti una discreta quantità di materiale e strumentazione, insieme ai farmaci più svariati.Vi è una presenza costante di diverse persone italiane, che vengono qui a vario titolo. Ma la mancanza di coordinazione, di un controllo stretto, porta spesso al caos: vengono portati materiali e farmaci non adatti ad essere utilizzati in questo posto, che si accumulano, scadono, e vengono buttati via inutilmente... si creano "progetti" senza coordinazione, senza quasi una logica, che richiedono un notevole dispendio di energie per essere gestiti, e intralciano il lavoro di altri.Questa situazione trova ripercussioni anche sul lavoro in sala operatoria: si creano abitudini ad usare farmaci non reperibili qui in Burkina, che spesso ci si trova a non avere più disponibili con notevoli difficoltà da parte del personale locale; inoltre i tanti chirurghi italiani qui impongono ritmi di lavoro e pongono indicazioni chirurgiche per interventi che non sarebbero adatti ad essere eseguiti in questo posto, con tutte le conseguenze del caso...Il progetto procede discretamente: dalla prossima settimana dovrebbe entrare in funzione una nuova sala di risveglio, per il monitoraggio più stretto del postoperatorio dei pazienti più critici.il progetto di formazione è stato accolto molto bene, anche se la sua realizzazione sarà molto lunga visto il grosso carico di lavoro. tuttavia noto molto interesse e curiosità, specie in alcuni degli anestesisti che mi inondano ogni volta di "perchè?". sono contento di questo.Ieri giro in capitale, una piccola parentesi turistica... la sera birra sotto le stelle al bar del paese con un gruppo di pediatre di Firenze.l'altra notte mi ha molto colpito il giro in reparto di chirurgia: siamo entrati in una stanza, piena di quell'odore di gangrena che non può essere descritto, in cui erano ricoverate persone molto gravi, alcune malate terminali. mi ha colpito la maniera in cui ridevano e scherzavano con noi, quasi non fosse importante la loro condizione in quel momento. come stai? "lafi"...bene, si sta sempre bene qui! bilfu!Marco