11 novembre:stamattina ho scoperto che per colazione c’è anche lo yogurt … ogni giorno faccio passi da gigante!!Sono andati in sala: prostatectomia per adenoma da una parte e cheloidi (cicatrici schifose per i non sanitari …) dall’altra. I chirurghi di plastica pazzoidi che arrivano da Verona hanno fatto una liposuzione dall’addome iniettando il grasso raccolto sotto le cicatrici, dicono che nuovi studi mostrano che il grasso è ricco di cellule staminali che dovrebbero inibire i fibroblasti e migliorare la cicatrice … boh?! Se lo dicono loro! Stesso gioco con una cicatrice su una gamba! Ho fatto la mia porca figura con una sedo-analgesia con ketamina, diazepam, propofol e a volte una bottarella di alotano!! Magnifique… dopo l’esibizione mi parlava pure Atò, il bellimbusto del primo giorno! Domani ci sono due bimbi: 4 e 1 anno, una cicatrice dell’avambraccio e un altro labbro leporino (al pensiero ho già gli incubi ;-)).La lingua è un problema veramente gigantesco, a parte il fatto che non parlare con nessuno non è divertente, il peggio è quando ti chiedono qualcosa, soprattutto visto che in teoria sei partito da casa, hai fatto migliaia di chilometri e ti ospitano gratis perché tu spieghi loro qualcosa … ora cerco un corso di francese on-line. Non ho visto né stanze da sub-intensiva né carrelli delle urgenze, ho visto solo insetti e scarafaggi in stanze puzzolenti dove stanno 3 pazienti + una decina di parenti che dormono per terra e un sacco di occhi speranzosi che ti guardano con gratitudine aspettando un miracolo (sapessero che lo aspetto anch’io con la mia valigia!!!). Capisco che detto da uno come me faccia un po’ ridere, ma mi sto sforzando di capire cosa veramente servirebbe qui e non so veramente come muovermi … Oggi la suora della sala mi ha guardato preoccupatissima e si è molto distesa quando non le ho chiesto né del magazzino, né di cambiare qualcosa … Ho la sensazione che mi stia sfuggendo qualcosa di importante, ma visto che mi sfugge, non so cos’è: è un po’ come mia mamma quando mi ha detto, prima di partire, “Ricordati di non dimenticare niente!” una parola!!!Oggi pomeriggio altro giro in bici con Perre Henry, che tira come un matto e mi sta allenando per il Giro del Burkina … Ho visto cos’è il barrage (ne parlavano tutti come di una roba talmente ovvia che non mi sono osato chiedere cosa cacchio fosse prima di partire), che poi è un mega-stagno semi-artificiale, in cui l’anno scorso è morto annegato un ragazzo di 19 anni che tagliava da scuola (Henry a momenti moriva dal ridere, quando gli ho detto che è meglio studiare!!). Abbiamo poi continuato per altri 4-5 km e siamo arrivati in un villaggio dal nome impronunciabile con un dispensario sanitario. Fa impressione vedere che la gente qui vive veramente in capanne di fango, senza elettricità e acqua corrente e alcuni sono anche degli infermieri che lavorano nel nostro ospedale, mah!! Anche oggi a momenti tornavamo al buio, ma siamo partiti mezz’ora prima ed è andata molto meglio.Ho imparato la mia prima parola in morè, la lingua di qui: barca, che vuol dire grazie. Storiella del giorno: due camilliani sono andati in missione in Benin e si sono persi. Hanno chiesto ad un ragazzo (a gesti) dove fosse la missione dei camilliani, ma questo non ha capito nulla, allora prima di separasi l’hanno ringraziato: “Barca!”, credendo che anche lì si parlasse il morè (ovviamente non è così …) Beh, il ragazzo a qual punto ha capito, perché uno dei camilliani italiani, che si trovava lì in Benin, si chiama proprio padre Barca e così li ha portati alla missione. Morale della favola: ringraziare è sempre utile!!Penso di aver mangiato troppi arachidi, che qui sono ottimi … Vado a nanna … A domani!!Ah … dimenticavo … purtroppo niente di nuovo sul versante valigia, ma non perdiamo la speranza!!! Un grosso abbraccio a tutti!!!! e grazie a tutti qualli che si sono fatti vivi!!!!! Andrea