Marco, da Port au Prince, giovedì, 18 marzo 2010...
a parte un paio di giorni relativamente monotoni, in cui sono rimasto  al st. Camille senza novità di rilievo, martedì e ieri sono stati più movimentati.

Martedì sono andato all'ospedale da campo americano, per cercare un neurochirurgo a cui fare vedere due TC.
Il tutto inizia quindi con il solito giro nel traffico tremendo di Port au Prince, con ingorghi tremendi di macchine. qui i camioncini strapieni di gente, immancabili in qualsiasi posto, che fungono da rete di trasporti locale, si chiamano "tap tap". sono coloratissimi, la maggior parte ricoperti di scritte o a carattere religioso, oppure stile gangster...strano binomio!! ovviamente per quanto straripino di gente,
si fermano sempre a raccogliere altre persone, che magicamente riescono sempre ad incastrarsi!
Abbiamo provato a fare i furbi: mettiamo la sirena per fare prima. loro si sono rivelati senza dubbio più furbi di noi, nessuno si è minimamente curato di scansarsi...
Abbiamo poi scoperto il perchè: i taxisti furbi hanno montato una sirena tipo ambulanza per farsi largo tra il traffico, quindi ormai la gente quando sente una sirena...semplicemente non se ne cura!!

Arrivati all'ospedale da campo, abbiamo avuto prova delle capacità organizzative degli americani: non ci stanno particolarmente simpatici, ma quel posto funzionava come un formicaio.
In uno spazio circa 1/4 del nostro, circa il doppio dei letti, terapia intensiva, sala operatoria, diagnostica per immagini, e molto altro che non ho visto. le tende erano climatizzate, quindi si stava bene...
Indirizzati dalle guardie verso la logistica, ci siamo trovati davanti ad una tenda con dentro 3 tizi, gasatissimi, che con ricetrasmittente alla mano continuavano a parlare ed organizzare come invasati! Recuperato il neurochirurgo, un certo Dave dal fare molto californiano, abbiamo dovuto lottare con il tipico problema che presentano le immagini su CD: non si riesce mai ad aprirle!
Al quarto laptop provato, eureka! le abbiamo viste.
Ricevuto il consulto, ci ha salutato abbracciandoci e dicendoci "i'll miss you so much".
Sembrava veramente commosso, anche se ci siamo conosciuti solo per 20 minuti... il ritorno ve lo risparmio: direzione di viaggio inversa, stessi problemi dell'andata! La sera abbiamo festeggiato il compleanno di Almudena, la fisioterapista. La torta era un panettone al cioccolato schiacciato, e una sola candela di quelle bianche, grosse, brutte! Ma si è tanto commossa lo stesso...
Piccolo imprevisto: io non riuscivo a spegnere le luci, è ci sono stati attimi in cui pigiando i mille interruttori, c'è stato un effetto stroboscopico che in effetti ha un pò rovinato la sorpresa...

Ieri invece ho accompagnato con l'elicottero del medevac 2 pazienti sulla Cavour, la Portaerei italiana con il contingente interforze attraccata al largo di Port au Prince.
Ma ve lo racconto più tardi, adesso inizia sala operatoria!