“Le operazioni di ricerca dei dispersi nelle alluvioni sono in corso mentre le autorità provvedono a pulire le strade e le strutture pubbliche danneggiate, in primo luogo il principale ospedale cittadino”: lo ha detto alla Misna Suor Amélie, delle Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli, raggiunta telefonicamente nella casa provinciale nel quartiere di Zogona. La missionaria racconta che se l’acqua si sta ritirando e le condizioni meteorologiche più miti aiutano gli interventi dei soccorritori, a due giorni della pioggia battente che ha colpito Ouagadougou le case fatte di ‘banco’ - la terra non cotta utilizzata per costruire molte abitazioni popolari – continuano a crollare. “E’ la salute dei bambini che desta maggiore preoccupazione – sottolinea l’interlocutrice, infermiera di formazione, appena rientrata dall’ospedale – sia di quelli evacuati dall’ospedale inondato che quella dei piccoli senza tetto, più esposti a carenze alimentari e a malattie come la malaria”. Se il bilancio diffuso dal governo burkinabè, ancora provvisorio, rimane quasi invariato con sette morti e 150.000 persone che hanno perso la loro abitazione – ora provvisoriamente alloggiate nelle scuole – col passare delle ore sono i danni materiali che si fanno più pesanti. “Oggi, la capitale è ancora sotto choc per l’intensità delle piogge e col passare delle ore le famiglie realizzano che hanno perso tutto: casa, mobili, vestiti. Molte di loro stanno tentando, senza grande successo, di recuperare sotto fiumi di fango indurito i loro effetti personali e di ripulirli” prosegue Suor Amélie concludendo che “la catena della solidarietà si sta lentamente mettendo in moto per aiutare i senza tetto fornendogli coperte, acqua potabile e cibo”.