Ciao a tutti, oggi giorno di mercato a Nanoro.Un abbraccio grande a tutti da quaggiù 19 novembre (11° giorno a Nanoro)Che stanchezza!! Stanotte alle 3 mi ha svegliato Henri per un paziente caduto dal letto: svegliarsi nel cuore della notte e riuscire a far funzionare il cervello è sempre un’esperienza toccante. Alla fine c’ho pure azzeccato: il paziente sta decisamente meglio e non ha male!Mattinata in sala operatoria, normale routine, con molte chiacchierate con gli amici anestesisti su come avrei fatto io a fare certe cose, quando gliele racconti vedi i loro occhi brillare e alla fine Somè mi ha chiesto se posso metterlo nella valigia per portarlo in Italia a studiare! A parte il fatto che è alto quasi 2 metri, mi ha fatto veramente tenerezza. Sono veramente curiosi, precisi e desiderosi di imparare, prendono a cuore il loro lavoro, e vederli fare le nostre magie con il poco che hanno a disposizione fa bene al cuore. Mi spiace tantissimo che la mia immensa ignoranza del francese non permetta uno scambio alla pari, cioè che riesca almeno a restituire tutto quello che ricevo da loro, prima di partire devo trovare le parole per scusarmi di questo.Oggi è stato montato il nuovo letto operatorio, per l’Africa un prodigio tecnologico. È entrato trionfalmente nelle sala operatoria e domani lo collaudiamo.Abbiamo operato il vecchietto novantenne di prostata e miracolosamente è ancora vivo e arzillo. Il paziente dell’hernie du siecle lo vedo lentamente scivolare verso l’ignoto, mi spiace veramente un mucchio, perché i parenti a momenti mi farebbero una statua e lui stesso quando mi vede sorride alla grande: in realtà ho fatto solo il mio lavoro, e neppure troppo bene, anche se qui non saprei veramente cosa fare di più. Speriamo in bene, il problema è che la sua camera non è come la sala operatoria tra la statua della Madonna e quella di San Camillo. Potrei proporre di spostare le statue!Nel pomeriggio siamo andati a fare un giro al mercato, in meno di 3 secondi tenevo due bimbi in mano, un’altra ventina ci seguiva e non abbiamo fatto altro che salutare almeno 200 persone. Per il mercato arriva a Nanoro un sacco di gente, e tutto diventa particolarmente animato. Il tempo è uguale a ieri, con una strana foschia che rende un po’ triste il bel paesaggio che ci sta attorno e rende predominante la polvere rossa rispetto al bel cielo azzurro dei primi giorni. Comincia a fare fresco. Qui la gente gira alla sera e al mattino con giubbottoni, maglie e cappelli di lana in testa, ci saranno si e no 20 gradi, a per loro fa un freddo cane, dormono avvolti nelle coperte e si capisce bene che per loro è proprio inverno. Per noi fa appena un po’ fresco, anzi a dirla tutta si sta proprio bene!Dopo il mercato siamo andati a Bousse (32 km da Nanoro, sulla pista per Ouaga) a trovare suor Ester, una suoretta campana che da 25 anni è in Burkina, fondatrice di non ho capito bene quale missione per una qualche congregazione di suore. È veramente un personaggio simpatico, che ci ha accolto con succo di ananas e zenzero, riccamente ma fresco e dissetante. Lei gestisce una casa di formazione della sua congregazione e fanno un po’ di lavoretti, abbiamo comprato del sapone al burro di cacao e di karité e delle tovagliette di cotone che loro colorano. Torneremo un’altra volta per prendere altri saponi e del burro di karité. Non sembra ma 32 km su queste strade non sono uno scherzo, anche se il ritorno nel buio della sera africana è veramente unico.Dopo cena giro dei malati con perre Henri, lui li aveva già visti mentre eravamo da suor Ester, ma alla fine si trova sempre qualcosa da fare. È sempre entusiasta qualsiasi cosa gli proponga, all’inizio mi spaventa un po’, ma alla fine i pazienti sembrano andare meglio sul serio e questa mi sembra la cosa più importante! I pazienti e i parenti cominciano a conoscermi e il giro della sera è tutto un saluto e uno stringere decine di mani, sorridendo a tutti, un po’ perché mi sembra il minimo e un po’ perché non capisco quasi niente e con un sorriso mi sento più a mio agio. Ci sono un po’ di casi umani decisamente difficili da metabolizzare, ma alla fine il giro della sera resta uno dei momenti più belli di tutta la giornata.Henri mi ha detto che oggi le bici si sono lamentate del loro ozio, speriamo di riprendere i nostri giri di ciclo-cross domani!!